giovedì 28 marzo 2024
Sisto
Curiosità
Curiosità e perché sul mondo, cultura, natura e tanto altro ancora con domande e risposte.

Quando si verifica l’eco?

L’eco è un fenomeno acustico dovuto alla riflessione delle onde sonore da parte di un ostacolo. Si verifica soltanto in determinate condizioni, che dipendono dalla distanza dell’ostacolo dalla sorgente del suono.

Se gridiamo una parola di fronte a una montagna le onde sonore si infrangono contro la parete e vengono riflesse all’indietro. Perché il nostro orecchio senta distintamente sia la parola gridata da noi sia quella riflessa, è necessario che il tempo impiegato dal suono riflesso per raggiungerci sia di almeno un decimo di secondo. In questo lasso di tempo il suono percorre circa 34 metri.

Quindi, perché si verifichi l’eco, l’ostacolo deve trovarsi almeno a una ventina di metri di distanza da noi. Se la distanza è minore si udirà solo un fastidioso rimbombo.

Questo fenomeno di riflessione delle onde sonore viene anche sfruttato in alcuni strumenti come il megafono (per potenziare il suono) e il sonar (per misurare in acqua la distanza degli oggetti).


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Chi ha inventato la pizza?

La pizza ha origini antichissime; alcuni storici infatti suppongono che questo alimento era presente già nella cucina etrusca con forme e ingredienti ovviamente molto diversi da oggi. La pizza nasce però come un piatto povero che necessita per la sua alimentazione di alimenti semplici e facilmente reperibili:farina,olio,sale e lievito.
La vera pizza Nasce intorno al 1600 dall'innegabile ingegno culinario meridionale, bisognoso di rendere più appetibile e saporita la tradizionale schiacciata di pane; all'inizio si trattava di pasta per pane cotta in forni a legna, condita con aglio, strutto e sale grosso, oppure, nella versione più "ricca", con caciocavallo e basilico.
Della pizza più recente,quella che conosciamo noi dall'impasto soffice e gustoso se ne parla fra il 500 e il 600; la cosiddetta pizza alla” mastunicola” ossia pizza al basilico. Era preparata mettendo sul disco di pasta, dello strutto ,formaggio, foglie di basilico e pepe.
Più avanti nel tempo nasce quella ai “cecinielli”, ossia con la minutaglia di pesci che, soprattutto, i pescatori avevano a disposizione.
L'arrivo sulle tavole della pizza moderna,avviene con la scoperta del pomodoro!!!
Importato dal Perù, dopo che venne scoperta l'America, il pomodoro fu dapprima usato in cucina come salsa cotta con un po' di sale e basilico e solo più tardi , a qualcuno venne l'idea di metterlo sulla pizza. Inventando così senza volerlo la pizza.
Incomincia cosi l'era della pizza moderna: a Napoli e anche in America.
Infatti nell'ottocento la pizza col pomodoro arriva fino in America grazie agl'Italiani che emigrano a New-York e viene fatta come a Napoli.
In quello stesso periodo a Napoli avviene il “matrimonio storico” con la mozzarella. Un pizzaiolo napoletano, Raffaele Esposito e sua moglie, prepararono la famosa pizza con pomodoro e mozzarella in onore della regina Margherita, moglie di Umberto I re d'Italia.
Il pizzaiolo e sua moglie su richiesta della regina margherita prepararono tre pizze: una con la mustinicola, una alla marinara e una pizza con il pomodoro, la mozzarella e il basilico, pensando al tricolore Italiano.
Alla regina piacque tremendamente quest'ultima ed il pizzaiolo per questo motivo la chiamò con il nome della regina.
Fu d'allora che la pizza Margherita si impose ovunque nel mondo.


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Quali sono le origini del Tiramisù?

Le origini del tiramisù non sono molto certe. Alcuni le fanno risalire al 1960, sembra nel ristorante "El Toulà" di Treviso. Un’altra versione colloca la sua nascita verso la fine del XVII secolo a Siena, quando il Granduca di Toscana, Cosimo III dè Medici decise di trasferisi per qualche giorno nella città. I pasticcieri senesi decisero di realizzare, proprio in onore del granduca un dolce che rappresentasse quelle che erano le caratteristiche del nobile. Doveva essere un dolce "importante" che contenesse al suo interno ingredienti semplici ma gustosi; era importante che fosse sfarzoso e goloso poiché il nobile amava molto le dolcezze. Venne così realizzato l’attuale tiramisù che allora,in onore proprio del granduca fu chiamato "zuppa del duca".
La leggenda, racconta che divenne il dolce prediletto dai cortigiani che attribuivano al dolce proprietà eccitanti e afrodisiache. Si diffuse quindi l’abitudine di consumarne abbondanti porzioni prima di ogni incontro amoroso.
Ed ecco che la "zuppa del duca" cambiò nome e prese quello decisamente allusivo di "tiramisu".


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Quali sono gli sport più faticosi?

Considerando la «fatica» in termini di consumo energetico, il maggior sforzo è richiesto dallo sci di fondo nei tratti in salita: con trenta minuti di attività si bruciano in media 450 kcal. Questo dato però si ridimenziona al confronto con lo stesso sport praticato in pianura: mezz’ora, 196 kcal.

Ipotizzando un percorso perfettamente misto, si può calcolare una media aritmetica di circa 323 kcal. Tante quante si consumano con 30 minuti di judo o di karate,

Gli sport più faticosi in condizioni costanti, sono quindi la corsa (mezz’ora a 12 km/h, 345 kcal) e il diving (351 kcal).

Ma il maggior dispendio di energie non è prerogativa di uno sport: 30 minuti di camminata in salita, infatti, fanno consumare 430 kcal.


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Qual’è stato l’uragano più forte?

Negli ultimi 20 anni, il primato dell’uragano più potente è conteso fra due eventi: l’uragano Andrew, che nel 1992 fece i maggiori danni della storia recente negli Stati Uniti più una cinquantina di morti, e l’uragano Mitch che nel 1998 uccise circa 10 mila persone in Honduras.

L’uragano più letale della storia per gli Stati Uniti fu comunque quello che investì Galveston (Texas) nel 1900 con un bilancio di 8-12 mila morti.

Tra gli uragani più potenti e letali degli ultimi anni ci sono anche: Gilbert (1988), circa 300 morti tra Caraibi e Messico; Hugo (1989), una cinquantina di morti nei Caraibi e 29 negli USA; Gordon (1994), oltre 1.100 morti nei Caraibi e 8 negli USA; Opal (1995), almeno 50 morti in Guatemale e in Messico, e 20 negli USA; Georges (1998), oltre 600 morti nei Caraibi e 4 negli USA. Jeanne, nel settembre 2004, ha colpito la Florida e le isole caraibiche lasciandosi dietro 3.000 morti, la maggior parte dei quali nell’isola di Haiti.


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